sabato 17 ottobre 2009

Ritorno alla barbarie

Mi sono state segnalate alcune scioccanti immagini, pubblicate recentemente dal Seoul Times, che mostrano come in Cina i feti abortiti vengano usati anche per preparare una minestra con effetto afrodisiaco. Vi avverto che si tratta di immagini raccapriccianti.

La reazione naturale di fronte a certe notizie e a certe immagini è: dove siamo arrivati! che cosa ci attende? Certo, siamo arrivati a un tale punto di disumanità, che ormai tutto è possibile. Non c’è piú nessun limite oltre il quale non si possa andare.

Ma andavo riflettendo in questi giorni: queste cose accadono in Cina, che non è mai stato un paese cristiano. Probabilmente (sottolineo “probabilmente”, perché non ho fatto alcuna specifica ricerca in merito), certe cose sono sempre avvenute. Per esempio, è risaputo che l’infanticidio (soprattutto femminile) in India è una prassi comune. Ciò significa che dove non è arrivato il cristianesimo non c’è una grande sensibilità per la vita umana. Anche nei paesi attualmente cristiani, prima dell’avvento del cristianesimo, non c’era alcun rispetto per la persona: sacrifici umani, aborto, infanticidio, ecc. Oggi celebriamo Sant’Ignazio d’Antiochia: che cosa fece la grande Roma (la patria del diritto!) con lui? Lo condannò ad bestias. È stato il cristianesimo a introdurre il concetto di “persona” e il rispetto per la vita umana. È stato il cristianesimo a “umanizzare l’umanità”. Prima del cristianesimo c’era la “barbarie”.

Ciò che è inquietante è che l’Occidente, che dal cristianesimo era stato plasmato, ha ormai rinnegato il cristianesimo, e sta cosí regredendo al suo stato primitivo. E non ce ne accorgiamo neppure: a poco a poco i nostri criteri morali si stanno trasformando. Se un giorno ci troveremo sul tavolo una “minestra di bambino con effetti afrodisiaci” (pare che la chiamino in codice “spare rib soup”), molto probabilmente non ci meraviglieremo piú di tanto. Penseremo: in fondo, che male c’è? E lo chiameremo progresso, senza renderci conto che, in realtà, si tratta di “regresso”.

Per fortuna, nel frattempo, ci sono popoli che stanno ripercorrendo il cammino percorso in passato dall’Occidente, quando dalla barbarie passò, grazie al cristianesimo, alla civiltà. Già sapevamo delle persecuzioni contro i cristiani in India. Ora un Vescovo sudanese, presente al Sinodo in corso a Roma, ci informa che i cristiani nel suo paese vengono addirittura crocifissi. Non saranno cristiani “adulti” come noi, ma muoiono per la loro fede. E questa è l’unica speranza per la Chiesa, per i loro paesi, per l’umanità intera. Mentre noi siamo tutti presi a legiferare sulla RU486 e sul reato di omofobia, nel terzo mondo c’è ancora chi è disposto a dare la vita per la sua fede in Cristo. Mentre noi stiamo distruggendo la nostra civiltà e tornando alla barbarie, ci sono dei martiri che stanno costruendo, col loro sangue, una nuova umanità.